Prima Casa giovani under 36: tutto ciò che bisogna sapere

Il decreto Sostegni bis ha introdotto diverse agevolazioni per l’acquisto della casa per i giovani che hanno meno di 36 anni, dal fondo di garanzia statale per la stipula del mutuo a importanti sconti sulle imposte da pagare all’atto dell’acquisto. 

In particolare questo bonus permette ai giovani di non pagare le imposte sull'acquisto della prima casa. Ma vediamo chi ne ha diritto, a quanto ammonta il bonus, su quali immobili si applica e come si ottiene. 

Chi ne ha diritto

Il bonus prima casa under trentasei spetta a chi non ha ancora compiuto 36 anni nell’anno in cui viene fatto il rogito e ha un Isee massimo di 40.000 euro. Pertanto, se si stipula il rogito a gennaio 2022 e a giugno dello stesso anno si compie 36 anni non si ha il diritto al bonus. Inoltre, l’Isee da utilizzare dovrà essere in corso di validità all’atto del rogito, quindi va richiesto necessariamente prima, infatti i suoi estremi andranno indicati anche nell’atto redatto dal notaio incaricato della compravendita. Ovviamente, a questi requisiti si devono aggiungere quelli fondamentali di legge, necessari a poter usufruire delle cosiddette agevolazioni prima casa. Se uno solo degli acquirenti ha meno di 36 anni, solo lui può usare il bonus under 36 per la quota di sua spettanza, l’altro acquirente o gli altri acquirenti utilizzano i benefici prima casa se ne hanno i requisiti; in caso contrario devono versare le imposte dovute in misura piena.

Ammontare del bonus

Chi possiede i requisiti appena visti, in sede di acquisto della prima casa:

  • se compra da privato non deve versare l’imposta di registro del 2% calcolata sul valore catastale (cioè la rendita catastale moltiplicata per 115,50) e le imposte ipotecarie e catastali che ammontano a 50 euro l’una; 
  • se compra da un’impresa e quindi deve versare l’Iva al 4% sul prezzo d’acquisto, ottiene un credito d’imposta di pari importo che può recuperare tramite la dichiarazione dei redditi oppure usare in compensazione per pagare altre imposte su atti o denunce successivi al rogito. Anche in questo caso non sono dovute le imposte di registro, quelle ipotecarie e quelle catastali pari a 200 euro l’una.

Gli immobili con agevolazioni

Si può accedere al bonus under 36 per l’acquisto di case che rientrano nelle agevolazioni prima casa, pertanto sono esclusi gli immobili di lusso (accatastati come A1, A8 o A9). Si parla di atti a titolo oneroso, quindi sono escluse le donazioni e le successioni. Sono invece ammessi gli acquisti avvenuti tramite asta giudiziale. In caso di acquisto di pertinenze all’abitazione come box o cantine, anche con atto successivo, si può usufruire del bonus under 36.

Le agevolazioni per il mutuo

Se per l’acquisto della casa per cui si usufruisce del bonus under 36 si stipula un mutuo, non è dovuta l’imposta sostitutiva in sede di erogazione. Infatti, sulla somma erogata, di norma, si applica l’imposta sostitutiva dello 0,25% in caso di acquisto di un’abitazione principale, mentre l’aliquota ordinaria che si applica in tutti gli altri casi è del 2%. Tale imposta non è quindi applicata. 

Oltre alle agevolazioni fiscali previste, sono state messe in campo ulteriori agevolazioni per l'accensione di un mutuo destinato all'acquisto della prima casa, attraverso il Fondo di Garanzia statale gestito da Consap.

Cos’è il fondo di garanzia prima casa

Il fondo di garanzia prima casa è uno strumento che permette di estendere le proprie garanzie finanziarie, per offrire una posizione più solida agli istituti bancari al momento della richiesta di un mutuo ipotecario. Questo servizio può essere utilizzato, solo ed esclusivamente, per le domande di acquisto, ristrutturazione ed efficientamento energetico di un immobile. L'abitazione oggetto della garanzia del fondo deve risultare come prima casa di residenza, non essere inserita nelle categorie di lusso e il titolare non deve possedere altri immobili di residenza. Questo fondo di garanzia, introdotto con la Legge di Stabilità del 2014 tramite la legge n.244 del 24/12/2007, ha sostituito a tutti gli effetti il vecchio fondo giovani coppie. La sua capacità finanziaria è vincolata agli stanziamenti del Governo, che proseguiranno anche per tutto l'anno 2022, mentre la gestione è affidata alla Consap S.p.A. Sul sito ufficiale della società è disponibile un elenco completo di tutte le banche che aderiscono al fondo. Quindi, chiunque sia interessato a usufruire di questa agevolazione, deve prima verificare se l’istituto di credito ha aderito alla convenzione, altrimenti non è possibile beneficiare del fondo di garanzia prima casa. In caso di accettazione della domanda lo Stato fornisce una garanzia fino all' 80% del valore dell’immobile, disponibile con un limite massimo dell’importo del mutuo ipotecario di 250.000 euro.

Requisiti per accedere al fondo di garanzia prima casa

Per avere accesso al fondo di garanzia per la prima casa è necessario essere in possesso di una serie di requisiti, sia direttamente rivolti all’immobile da acquistare o ristrutturare, che alle persone richiedenti il mutuo ipotecario e al finanziamento stesso. 

I requisiti principali sono:

  • immobile situato in Italia e non di lusso
  • abitazione come prima casa di residenza
  • mutuo ipotecario di importo pari o inferiore a 250.000 euro
  • reddito ISEE pari o inferiore a 40.000 euro

 Possono effettuare la domanda:

  • giovani coppie sposate o regolarmente conviventi da almeno due anni
  • coppie dove uno dei coniugi ha un’età inferiore ai 36 anni
  • famiglie monogenitoriali con figli minorenni
  • persone beneficiarie di un alloggio popolare
  • giovani con età inferiore ai 36 anni e titolari di un contratto di lavoro atipico
La domanda di acceso al fondo di garanzia prima casa deve esser presentata presso l’istituto bancario, tramite i moduli messi a disposizione sul sito ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Prima della presentazione è necessario verificare l’adesione della banca alla convenzione, consultando gli elenchi della Consap S.p.A., oppure richiedendo maggiori informazioni direttamente presso il proprio istituto bancario. Il termine per la lavorazione della pratica è di 20 giorni, entro i quali la Consap deve notificare l’esito della richiesta all'istituto di credito, dopo aver terminato la verifica delle condizioni e della disponibilità economica del fondo. In seguito la banca ha 90 giorni di tempo per procedere con l’erogazione del mutuo coperto dalla garanzia statale. Entro questi tempi la banca può anche rifiutare la concessione del mutuo, infatti rimane l'unico soggetto in grado di confermare o meno in ultima istanza il possesso dei requisiti per l'erogazione del finanziamento.


Fonti: altroconsumo.it - mutui.it


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