In questo post ti spiegherò passo passo cosa fare, quali documenti servono, e perché è importante affrontare la questione in tempo. Niente paura, tutto sarà spiegato in modo semplice e chiaro!
Cos’è la dichiarazione di successione?
La dichiarazione di successione è un documento fiscale che deve essere presentato all’Agenzia delle Entrate quando una persona eredita dei beni da un parente defunto. Serve per comunicare ufficialmente chi sono gli eredi, quali beni vengono trasmessi e, soprattutto, per permettere allo Stato di calcolare le tasse da pagare. Questa dichiarazione riguarda non solo gli immobili, ma anche altri beni, come conti correnti, titoli finanziari e quote societarie.
Nel caso degli immobili, la dichiarazione è essenziale per poter trasferire ufficialmente la proprietà dell’immobile agli eredi. Senza questo documento, non sarà possibile registrare il passaggio di proprietà né vendere l’immobile.
Quando va presentata?
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data del decesso. Il termine può sembrare lungo, ma è meglio non aspettare l'ultimo minuto. Infatti, più presto si regolarizzano i documenti, prima si potranno prendere decisioni sull'immobile ereditato, come venderlo o affittarlo.
Un consiglio: anche se si ha un anno di tempo, vale la pena iniziare il processo quanto prima, soprattutto se ci sono più eredi coinvolti, poiché spesso servono diverse firme e documenti che richiedono tempo per essere ottenuti.
Chi deve presentarla?
Sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione tutti coloro che hanno un diritto sull’eredità, ovvero:
- Gli eredi diretti: come coniugi, figli e altri parenti in linea retta.
- I legatari: persone indicate nel testamento per ricevere un bene specifico.
- I chiamati all'eredità: cioè coloro che hanno il diritto di accettare o rifiutare l’eredità.
Anche se tutti gli eredi sono tenuti a farlo, nella pratica è sufficiente che uno di loro presenti la dichiarazione, purché includa i dati di tutti gli altri.
Come si presenta?
Esistono due modalità principali per presentare la dichiarazione di successione:
1. Online, tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Questa modalità è particolarmente utile per chi ha già dimestichezza con i servizi telematici e desidera gestire la pratica in autonomia. Tuttavia, il processo può risultare complesso, poiché richiede di avere a disposizione tutti i documenti necessari in formato digitale.
2. Attraverso un intermediario, come un commercialista, un notaio o un CAF. Affidarsi a un professionista è sicuramente il modo più semplice e sicuro, soprattutto se non si ha esperienza con le pratiche fiscali o se la successione riguarda più beni e richiede una gestione complessa.
Documenti necessari
Per presentare correttamente la dichiarazione, è necessario raccogliere diversi documenti, tra cui:
- Certificato di morte del defunto.
- Documenti di identità e codice fiscale degli eredi.
- Atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, per certificare chi sono gli eredi.
- Visure catastali degli immobili ereditati, per indicare con precisione il valore e la tipologia dei beni.
- Eventuale testamento, se presente.
- Estratti conto e documentazione bancaria, nel caso di beni mobiliari.
Quanto costa?
Le imposte da pagare sulla successione dipendono dal valore totale dell’eredità e dal grado di parentela con il defunto. Vediamo le principali imposte coinvolte:
- Imposta di successione: varia in base al legame di parentela con il defunto. Ad esempio, per i coniugi e i figli l'imposta si applica solo sulla parte dell’eredità che supera 1 milione di euro per ciascun erede. Per i fratelli, la soglia è di 100.000 euro, mentre per altri parenti e soggetti non imparentati, non ci sono esenzioni e l'imposta varia dal 6% all'8% sul valore ereditato.
- Imposta ipotecaria e imposta catastale: ammontano entrambe a 200 euro fisse ciascuna, per la maggior parte delle successioni immobiliari.
- Altre spese: potrebbero esserci ulteriori costi legati alla pratica, come parcelle notarili o del commercialista e tasse per eventuali volture catastali.
Cosa succede se non la presenti?
Non presentare la dichiarazione di successione entro i termini previsti può avere conseguenze spiacevoli. Oltre a dover pagare sanzioni che variano a seconda del ritardo, potresti avere problemi legali nella gestione dell'immobile. Ad esempio, non potrai vendere o affittare l'immobile senza regolarizzare la successione. Inoltre, senza la dichiarazione non è possibile aggiornare il catasto e le altre registrazioni ufficiali, il che potrebbe complicare anche altre questioni, come la richiesta di mutui o la divisione dei beni tra gli eredi.
Conclusione
Gestire una dichiarazione di successione può sembrare una procedura lunga e complessa, ma è un passo necessario per regolarizzare l’eredità e poter disporre liberamente dei beni. Se hai ereditato un immobile, non esitare a rivolgerti a un professionista per gestire la pratica nel modo più semplice e veloce possibile.
Se hai domande su questo argomento o hai bisogno di assistenza nella compravendita di immobili ereditati, sono qui per aiutarti. Contattami per una consulenza personalizzata!
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