Il rogito notarile: il contratto definitivo di trasferimento della proprietà
Dopo un lungo lavoro di ricerca e valutazione, hai finalmente trovato la tua casa dei sogni! Quella che desideravi da tempo, su misura delle tue esigenze e in linea con il tuo budget. E' giunto il momento dell'ultimo passo, l'attesissimo momento del rogito notarile: ovvero, la firma sull’atto pubblico che formalizza il passaggio di proprietà della casa dal venditore all’acquirente.
Rogito notarile significato
Il rogito notarile, o atto pubblico di compravendita, è dunque l’atto conclusivo della compravendita immobiliare. Quello che chiude tutte le “indagini” necessarie sulla casa in vendita, volte a verificare che la stessa sia libera da ipoteche, che rispetti tutte le normative edilizie e catastali e che il pagamento delle spese condominiali sia regolare. Per effettuare un rogito, l’immobile deve infatti essere libero da ipoteche o altre eventuali situazioni pendenti e regolarmente accatastato: solo in seguito si potrà procedere regolarmente.
Il rogito notarile finalizza e formalizza la proposta d’acquisto e il contratto preliminare precedentemente stipulato tra acquirente e venditore, conferendo valore legale al passaggio di proprietà.
Una copia del documento va al compratore, una al venditore, una al notaio per il suo archivio ed un’altra, infine, va depositata alla Conservatoria dei Registri Immobiliari entro il ventesimo giorno dalla data di stipula.
All’interno del rogito notarile si trovano:
- I dati personali delle parti contraenti.
- I dati identificativi e catastali dell’immobile.
- L’indicazione del valore della cessione.
- Le indicazioni analitiche delle modalità di pagamento.
- Indicazioni di eventuali garanzie come pegni o ipoteche.
Ovviamente, è obbligo di entrambe le parti (acquirente e venditore) fornire generalità e documenti autentici: trattandosi di un documento ufficiale sono previste conseguenze penali per chi dichiarasse il falso.
Il ruolo del notaio.
Il notaio è la figura fondamentale per concludere l’atto di compravendita in modo regolare. Per avere valore legale, l’atto va infatti obbligatoriamente formalizzato presso un notaio che è un Pubblico Ufficiale dello Stato.
Prima di arrivare al rogito, il notaio effettua tutte le indagini sull’immobile svolgendo quindi un’importante attività di consulenza: passaggio che rappresenta una garanzia per l’acquirente e per il venditore.
Il notaio è tenuto a leggere l’atto ad alta voce, accertandosi che venditore ed acquirente ne comprendano perfettamente contenuti ed effetti giuridici. In seguito, invita le parti ad apporre una firma su ogni facciata del rogito, chiudendo l’iter con la sua stessa firma.
Dopo aver stipulato il rogito, il notaio deve provvedere a tutti i successivi adempimenti previsti per legge:
- Registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate.
- Trascrizione: il deposito dell’atto nella Conservatoria dei Registri immobiliari competente. Con la trascrizione la proprietà della casa passa dal venditore a te.
- La voltura catastale: cioè l’intestazione dell’immobile a catasto a nome del nuovo proprietario.
Dopo la stipula e la sottoscrizione di un contratto di compravendita immobiliare, dunque, il notaio provvede alla sua registrazione nel più breve tempo possibile e, in ogni caso, nel termine di trenta giorni dalla data di stipula dell’atto. La registrazione è effettuata telematicamente.
Chi paga le spese del rogito?
È bene subito precisare che le spese notarili, salvo diverse pattuizioni tra le parti, sono a carico dell’acquirente. Oltre alla parcella del professionista, includono le tasse e le imposte che il notaio riscuote per conto dello Stato. A queste si aggiungono le spese di cancellerie e oneri di segreteria. La scelta del notaio spetta dunque all’acquirente e tale scelta non va presa sottogamba, mentre nella grande maggioranza delle casistiche chi vende casa non paga alcuna spesa notarile.
Le spese notarili sono proporzionali al valore di vendita dell’immobile e dell’ipoteca scritta a garanzia del mutuo. Di conseguenza, se il valore della casa è alto, aumentano anche le spese notarili. A queste vanno aggiunte:
- l’imposta di registro pari al 2% del valore dell’immobile se è prima casa e al 9% per la seconda casa.
- L’eventuale atto di mutuo.
- L’imposta catastale, l’imposta ipotecaria e l’IVA.



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